di Segreteria prov. PCdI Napoli
Venerdì 29 gennaio, nel pomeriggio, alcuni studenti del Liceo Vittorini, sito nel Rione Alto di Napoli, sono stati oggetto di una violenta aggressione di stampo fascista. Come hanno riferito i mezzi di informazione, un ragazzo è stato colpito alla testa con un martello.
Il Partito Comunista d’ Italia, profondamente sdegnato per quanto accaduto,esprime viva preoccupazione per l’arroganza e la protervia dimostrate dai picchiatori neofascisti.
Sono pertanto pienamente condivisibili le espressioni di vibrante condanna e di biasimo del vile gesto pronunciate dal Sindaco Luigi de Magistris. Nella nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza, non può, infatti, esserci spazio alcuno per simili rigurgiti di squadrismo neofascista.
Il Partito Comunista d’ Italia, profondamente sdegnato per quanto accaduto,esprime viva preoccupazione per l’arroganza e la protervia dimostrate dai picchiatori neofascisti.
Sono pertanto pienamente condivisibili le espressioni di vibrante condanna e di biasimo del vile gesto pronunciate dal Sindaco Luigi de Magistris. Nella nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza, non può, infatti, esserci spazio alcuno per simili rigurgiti di squadrismo neofascista.
Gli antifascisti più anziani ricordano che nel 1974 fu pubblicato “il Libro nero sulle violenze fasciste a Napoli dal 1969 al 1973”. Il testo, molto ben documentato, elencava, con precisione di luoghi e di date, tutte le aggressioni fasciste compiute in città e provincia dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Settanta, con la puntuale descrizione degli episodi, dei nomi delle vittime e degli autori dei pestaggi.
Poi, purtroppo, anche dopo la pubblicazione del libro, le violenze continuarono. Avvennero ,infatti, altri episodi, alcuni molto gravi: dalla terribile morte della giovane Iolanda Palladino nel ’75 a Via Foria, alla uccisione di Claudio Miccoli, ambientalista ed antifascista napoletano deceduto i seguito ad un’ aggressione neofascista avvenuta nel settembre ’78 a Piazza Sannazaro.
La fermezza delle forze democratiche respinse quei violenti attacchi ed isolò i facinorosi ed i loro burattinai.
Poi, purtroppo, anche dopo la pubblicazione del libro, le violenze continuarono. Avvennero ,infatti, altri episodi, alcuni molto gravi: dalla terribile morte della giovane Iolanda Palladino nel ’75 a Via Foria, alla uccisione di Claudio Miccoli, ambientalista ed antifascista napoletano deceduto i seguito ad un’ aggressione neofascista avvenuta nel settembre ’78 a Piazza Sannazaro.
La fermezza delle forze democratiche respinse quei violenti attacchi ed isolò i facinorosi ed i loro burattinai.
Il lungo tempo trascorso non ha cancellato nella memoria dei napoletani il ricordo di quel che accadde a Napoli dal ’69 in poi.
A coloro che pensano di voler tornare al pesante e torbido clima di intimidazione che segnò tante parte degli anni Settanta nella nostra città, ricordiamo che oggi come allora il movimento democratico napoletano è molto radicato e forte e che nell’opinione pubblica cittadina è tuttora ben saldo l’attaccamento ai valori della Resistenza.
La lezione di democrazia e di libertà delle Quattro giornate non è mai caduta nell’oblio.
Fuente: PCI/PrensaPopularSolidaria
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Correo: pcvmirandasrp@gmail.com
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