jueves, 14 de octubre de 2010

In Memoria di Raffaele De Grada:: Drigente e Parlamentare Comunista´, Profesore e Crítico di Arte

In memoria di Raffaele De Grada:: Drigente e Parlamentare Comunista´, Profesore e Critico di Arte, (1916-2010)

Di: Sergio Ricaldone

I ricordi giocano talvolta strani scherzi. Hai condiviso per decenni impegno e passione politica con un compagno come Raffaele De Grada ma poi, al momento del saluto estremo, ti accorgi quanto abbiano pesato sulla tua vita quel paio d’ore del primo incontro avvenuto sessantacinque anni prima in una tiepida giornata di fine gennaio, nel 1944, su una panchina di Viale Tunisia. Ero da poco rientrato in città dopo un breve periodo di guerriglia improvvisata sulle Prealpi lombarde.

L’appuntamento, mi dicono, è con un compagno dirigente del partito e bisogna seguire tutte le cautele imposte dalla clandestinità in una città come Milano occupata dal nemico. Superati i convenevoli del riconoscimento, a rialzarmi il morale un po’ abbacchiato ci pensò quel giovane dall’aria un po’ scanzonata che, dopo essersi presentato col nome di battaglia di “Santi”, cominciò a spiegarmi, una sigaretta dopo l’altra, e con l’occhio attento a scrutare ogni passante, che da quel momento il partito mi affidava un compito molto serio, quello di organizzare nel nascente Fronte della Gioventù gruppi combattenti di giovani operai e studenti, di tutte le tendenze politiche antifasciste.

Nel giro di un paio d’ore, mentre tenevo il dito sempre pronto sul grilletto della pistola, “Santi” mi spiegò come andava combattuta una guerriglia condotta in una grande città occupata dal nemico e come avrei dovuto comportarmi se fossi caduto nelle mani dei fascisti e della Ghestapo. Dopo avermi chiesto più volte se avevo ben capito e se ero disposto a seguire quelle regole, mi confermò l’incarico aggiungendo che presto sarei stato contattato dal gruppo dirigente del Fronte della Gioventù.

E fu esattamente da quel gruppo diretto da Eugenio Curiel e composto da Quinto Bonazzola, da Gillo Pontecorvo e Luca Staletti che nei mesi successivi imparai ad unire all’uso del fucile le prime nozioni della politica. Difficile dimenticare cosa abbia significato per me quel primo incontro con Raffaele De Grada. Lo abbiamo ricordato spesso con grandi risate liberatorie tutte le volte che mi sono incontrato con lui in questi lunghi decenni. Lo ricordo anche ora con grande tristezza nel momento dell’estremo saluto. Ciao Raffaellino.


Raffaele De Grada

Nato a Zurigo il 28 febbraio 1916, deceduto a Milano il 1° ottobre 2010, dirigente e parlamentare comunista. Profesore e Crtico di Arte

Venuto in Italia col padre dalla Svizzera quando questi fu chiamato alle armi, trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra San Gimignano (SI) e Firenze. “Raffaellino” (così è stato sempre chiamato per distinguerlo dal padre, famoso pittore), nel 1929 è a Milano e, al Ginnasio, ha i primi contatti politici, prima con i repubblicani e poi con i comunisti e i socialisti.

Già nel ’37 attira l’attenzione della polizia fascista, ma è del ’38 il primo arresto, nei giorni seguiti al Patto di Monaco. Nello stesso anno De Grada fu tra i promotori, con Ernesto Treccani, del movimento milanese di “Corrente” e diresse la “Galleria della Spiga”. Dopo il servizio di leva in Sicilia, fu arrestato, il 27 marzo 1943, per essere stato tra gli organizzatori degli scioperi politici di protesta alla Pirelli e in altre fabbriche milanesi.

Durante i 45 giorni del Governo Badoglio, De Grada è redattore, con Celeste Negarville, de l’Unità clandestina e, dopo l’armistizio, s’impegna nell’organizzazione della Guardia Nazionale e delle prime formazioni partigiane di montagna. Assolto l’incarico di organizzare in Lombardia il “Fronte della Gioventù”, si sposta, nell’aprile del 1944, con lo stesso compito in Toscana. Alla guida della sua formazione, che combatterà dal 4 agosto 1944 e deporrà le armi il 20 dello stesso mese, partecipa alla battaglia di Firenze.

Nel settembre è il CLN toscano che lo designa a dirigere il Giornale Radio, che commenterà quotidianamente, sotto il controllo degli Alleati, con lo pseudonimo di “Criticus”. Quando, il 26 aprile 1945, tornerà a Milano, sarà (sino al 1948, quando Scelba farà in modo di limitare la sua attività professionale a quella di critico d’arte), redattore capo della RAI per l’Alta Italia.

Fra i dirigenti della Federazione milanese del PCI, Raffaelino De Grada è stato consigliere comunale di Milano dal ’46 al ’59; deputato del PCI negli anni 1958-63; nel 1967 fu eletto segretario della Sezione “Palmiro Togliatti“, nel centro di Milano. Con lo scioglimento del suo partito è passato nel Partito dei Comunisti Italiani. De Grada ha vinto un “Premio Saint Vincent” di giornalismo e pubblicato molti libri sui più noti pittori (si ricorda qui soltanto la monumentale Storia autobiografica della pittura moderna). Ha organizzato anche importantissime Mostre d’arte.

Appreso della morte di Raffaele De Grada, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto pervenire alla famiglia del famoso critico d’arte il seguente messaggio: “Ho appreso con vivo rammarico la notizia della scomparsa di Raffaele De Grada, fine critico d’arte e fondatore della rivista Corrente, partigiano e combattente per la libertà e la democrazia, che ho avuto modo di conoscere come impegnato intellettuale e come parlamentare. Alla moglie e a tutta la famiglia invio le più sentite condoglianze”.

Fuente: ANPI.IT/RESISTENZE.ORG/Yury Weky Group/PrensaPopularSolidaria
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EL ANTICOMUNISMO NO PASARÁ !!

Respuesta inmediata de los comunistas de Grecia en “seminarios” de anticomunismo

Intervención de protesta de las Organizaciones del KKE y de la KNE en la Universidad “Aristóteles” en un acto sobre la … “dictadura” de la RDA utilizando archivos de la Stasi

Los comunistas han dado y seguirán dando respuestas inmediatas contra el intento de distorsión de la historia y de equiparación del socialismo con el totalitarismo, sobre todo cuando esto ocurre en escuelas y universidades del país con el fin de influir en la conciencia de los jóvenes.

En este marco, el 13 de octubre por la mañana miembros de la Organización de Estudiantes de Tesalónica de la KNE y de la Organización Sectorial del Partido en las Universidades, los Institutos de educación tecnológica y la Investigación de Tesalónica realizaron una intervención en el acto celebrado en la Facultad de Derecho en la Universidad “Aristóteles” en Tesalónica. El orador principal fue Marianne Birthler, encargada del gobierno alemán de los Documentos del Servicio de Seguridad Estatal de la República Democrática Alemana.



El tema de la conferencia fue: “El estudio de los archivos de la Stasi con referencia a la opinión pública, el Derecho Público y la política”. El mismo día, participaría también en un evento en el Instituto Goethe en Tesalónica bajo el título “Nos acordamos, no olvidamos – Un estudio de la dictadura del Partido Socialista Unificado de Alemania sobre los archivos de la Stasi”.


Los miembros de la KNE y del KKE entraron en la sala de conferencias de la Facultad de Derecho, desplegaron dos pancartas con la consigna “NO a la falsificación de la Historia y el Anticomunismo”, escrito en griego y en alemán, y leyeron un comunicado de la Organización Sectorial del Partido en las Universidades, los Institutos de educación tecnológica y la Investigación de Tesalónica, denunciando el contenido de la conferencia.


En el comunicado, que fue leído y entregado a la presidencia del acto, se mencionaba entre otros que: “La política de archivos y el uso –o abuso– de los documentos de archivo se vinculan indisolublemente a la política estatal (con la ayuda de los científicos). En el caso específico del “Archivo de la Stasi” se trata claramente de la política estatal de la República Federal de Alemania.

Tanto el propio “Archivo” como las instituciones que organizaron esta conferencia (es decir el Instituto Goethe y el consulado alemán) representan diferentes aspectos de la misma política estatal que tiene como objetivo a calumniar en general los logros y las conquistas de la República Democrática Alemana socialista (RDA).

El KKE no oculta los errores que se hicieron durante el período de la construcción socialista en la RDA y en los demás países de Europa del Este. Al contrario, lleva años estudiando y discutiendo la naturaleza y el alcance de estos errores, especialmente en relación con la URSS. Sin embargo, considera que el intento sistemático de identificación de los países socialistas con sus servicios secretos –sus métodos y abusos- es consciente y guiadο. De esta manera tratan de minimizar la importancia de las conquistas obreras, sociales y culturales del Socialismo que en el marco del Capitalismo no sólo son imposibles, sino indeseados.

Se trata de un esfuerzo orquestado por los capitalistas y sus representantes políticos y académicos, de varias “instituciones científicas” que fabrican argumentos que apoyen la construcción ideológica burguesa del “Totalitarismo”. Desde hace años las fuerzas burguesas de Europa (Liberales, Socialdemócratas, Verdes, ultra-derecha y oportunistas) utilizan esta construcción ideológica como vehículo intentando crear un arsenal institucional anticomunista a través de leyes contra el terrorismo, de directivas de la UE y de resoluciones anticomunistas del Parlamento Europeo y del Consejo de Europa (como por ejemplo la resolución de la semana pasada).

Este arsenal anticomunista es cada vez más necesario mientras se intensifica la ofensiva contra la clase obrera y los derechos de los pueblos de Europa. Mientras se agudiza la crisis del sistema capitalista se aumenta el peligro de la reacción organizada y con orientación clasista de los pueblos, con los comunistas en la vanguardia”.

Fuente: Partido Comunista Griego_KKE/PrensaPopularSolidaria
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CONDENA MASIVA DE LOS EJERCICIOS DE LAS FUERZAS GRECO-ISRAELÍES

Ayer, el Comité de la Organización Regional del KKE en Peloponeso-Zakynthos-Kefalonia realizó una concentración y manifestación fuera de la base aérea

El día miércoles 12 de octubre por la tarde se realizó una manifestación multitudinaria fuera de la base aérea de Andravida tras el llamamiento del Comité de la Organización Regional del KKE de Peloponeso-Zakynthos-Kefalonia exigiendo la suspensión de los ejercicios conjuntos de las fuerzas griegas e israelíes que constituyen una provocación y un peligro para le pueblo. Los habitantes en la región de Andravida desde anteayer, cuando empezaron los ejercicios, viven en un ambiente de guerra, con continuos vuelos de los helicópteros de ataque a baja altura y de los aviones de combate.


La base aérea de Andravida es el centro del ejercicio de la preparación militar de los israelíes ante un posible ataque contra Irán. El ejercicio se desarrolla en diferentes regiones del Peloponeso oeste y central que se simulan a regiones de Irán en la base de escenarios de “búsqueda y rescate de batalla” de tripulaciones de aviones de combate israelíes en gran profundidad en el territorio enemigo. En este ejercicio participan 8 helicópteros de ataque israelíes, 3 helicópteros griegos y 6 aviones de combate.


Ayer, la movilización empezó fuera de la base aérea en Andravida con la consigna “Fuera ya los imperialistas israelíes de nuestro país, los asesinos del pueblo palestino”. El candidato para alcalde de la lista de la “Agrupación Popular”, Aggelos Kolosakas, extendió un saludo. Una delegación del Buró de la Organización Regional del KKE se encontró con un representante de la administración de la 117 Base Militar en que se señalaron los peligros que derivan de la intervención del país en los planes imperialistas y en las aventuras militares de Israel.


Con la consigna “No nos sumimos al imperialismo, el pueblo es la única superpotencia!”, los manifestantes marcharon hacia la ciudad de Andravida y se concentraron en la plaza central donde tomó la palabra el candidato para vice-administrador del distrito de Ilia con la lista de la “Agrupación Popular”, Giorgos Karapanos.


El candidato llamó a la gente de la región a sacar conclusiones del papel que desempeña tanto el gobierno como los alcaldes, los administradores de las prefecturas que apoyan estos planes. “De esta concentración debemos enviar un mensaje de resistencia y desobediencia. Instamos al pueblo a no sucumbir al temor y a la intimidación y que en estas elecciones les condene masivamente.”


Fuente: PrensaPopularSolidaria


Partido Comunista de la Argentina Repudia Maniobras Militares en Malvinas

Partido Comunista de Argentina: Repudio a maniobras militares en Malvinas

Declaración de la Comisión Política

La Comisión Política del Partido Comunista de la Argentina repudia las maniobras militares anunciadas por el Reino Unido en el territorio argentino de las Islas Malvinas.

Estas acciones ponen nuevamente de manifiesto la agresiva política que llevan adelante la OTAN y los EEUU sobre América Latina y el Caribe, región que continúan considerando su “patio trasero”.

Desde el Comando Sur con base en Florida pasando por Aruba, Guyana, Panamá, Honduras, Colombia y Paraguay entre otras, hasta llegar a Malvinas, un verdadero rosario de Bases Militares de EEUU y la OTAN, con el apoyo de la IV Flota, se mantienen y refuerzan como un cerco sobre el continente.

En el caso de nuestras Islas Malvinas, además de su valor estratégico para la alianza militar imperialista, queda claro su fuerte interés en el saqueo de los recursos naturales, en el mar que rodea a las islas, no es un dato menor que la pesca en la zona representa alrededor del diez por ciento del total mundial, las riquezas del suelo submarino (petróleo y nódulos metalíferos de manganeso, cobre y hierro) y el Atlántico Sur como ruta del comercio mundial.

Gran Bretaña usurpa nuestras islas y mares aledaños, usufructúa sus recursos y adjudica a terceros licencias de explotación, con lo cual no sólo embolsa ilegalmente grandes beneficios, sino que pretende establecer «de facto» una soberanía que ninguna razón de derecho podría reconocerle, en una actitud decididamente colonialista.

En 1982, nuestro país comprobó en carne propia la política de la Otan. La traumática experiencia de la Guerra de Malvinas puso de relieve la alianza entre el gobierno de EE.UU. y la Corona Británica en defensa de sus intereses de dominación, y a la vez nos permitió vislumbrar la comunidad de intereses entre países y pueblos de Latinoamérica y el Caribe, que se tradujo en significativas expresiones de solidaridad y que hoy avanza firmemente con los procesos de integración en marcha.

Las acciones emprendidas por el gobierno argentino ante diversos organismos internacionales para reafirmar el histórico reclamo de soberanía sobre las islas merecen nuestro más decidido apoyo.

A esto debemos sumarle desde las fuerzas del campo popular nuestras propias acciones en defensa de la soberanía nacional, contra las bases extranjeras en región y por el fin de la ocupación imperialista inglesa de parte de nuestro territorio.

El Partido Comunista llama a mantenernos alertas y movilizados frente a esta nueva muestra del avance imperialista en la región.

Fuente: PCA/PrensaPopularSolidaria
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COMUNISTAS RUSOS LOGRAN OTRO IMPORTANTE AVANCE ELECTORAL MIENTRAS EL PARTIDO DE PUTIN SE DESPLOMA

El Partido Comunista de la Federación Rusa PCFR aumenta su fuerza electoral en Elecciones Regionales en Rusia

El Partido de Putin ,actualmente en el poder, Rusia Unida, pierde fuerzas y se desploma en su votación

El Partido Comunista se consolida como el segundo Partido numérica, porcentualmente y en candidatos electos , y como opción en crecimiento para la lucha por el poder

Derrotadas las maniobras para hacer bajar la votación comunista y colocarlo como tercer Partido en fuerza electoral

Iván Miélnikov
Soviétskaya Rossía

Traducido del ruso por Josafat S. Comín

Los comunistas de Angarsk en la región de Irkutsk han ganado las elecciones

El pasado 10 de octubre se celebraron elecciones a los parlamentos regionales en seis sujetos de la Federación de Rusia, aparte de elegirse alcaldes en distintas ciudades y pueblos de la Federación. El responsable de campaña y vicepresidente del CC del PCFR,Iván Miélnikov, comparte a petición de los medios sus impresiones y valoraciones.

Camarada Miélnikov

De esta pasada jornada electoral, podemos extraer varias conclusiones y algunos momentos nuevos para la reflexión.

La primera y posiblemente la principal de las conclusiones se refiere a los resultados del “partido del poder”.

A pesar de que pregonen a los cuatro vientos que “Rusia Unida” ha vuelto a ganar de un modo claro, ocupando el primer lugar, si analizamos sus resultados, dejando a un lado sus bonitos porcentajes, y centrándonos en la expresión real, en las cifras absolutas, podría decirse que han perdido esta campaña.

En todas partes, a excepción de la región de Belgorod, donde ha habido un fuerte incremento de la participación, Rusia Unida el “partido del poder” pierde votos en magnitudes catastróficas, si lo comparamos con los resultados obtenidos en las generales a la Duma de 2007. Cierto que en esa comparativa, también nosotros tenemos un cierto retroceso, por cuanto en unas elecciones a nivel federal la agenda política es otra, la movilización del electorado es mayor y en consecuencia la participación es mas alta. Pero si en cifras totales nuestro resultado difiere poco del que ya teníamos, en algunos sitios mejoramos el del 2007 y en otros el resultado es ligeramente inferior, el del “partido del poder” se ha desplomado, con una pérdida de decenas y cientos de miles menos.

Veamos las cifras.

--En la región de Kostroma en el 2007 votaron por “Rusia Unida”: --201 mil personas, ahora poco más de 104 mil.

--En la región de Magadán tuvieron 42 mil votos en el 2007, ahora alrededor de 23 mil.

--En la región de Novosibirsk obtuvieron entonces 726 mil votos por los 336 mil de ahora.

--En 2007 en Cheliabinsk sacaron cerca de un millón 130 mil, frente a los 693 mil actuales.

--Finalmente en la República Tuva en 2007 obtuvieron 118 mil y ahora 78 mil.

--La situación en Porcentajes: Desciende también el porcentaje de respaldo de Rusia Unida, el Partido de Putin-Mevdeyev

--En la región de Kostroma en las generales tuvieron un 56,36%, y ahora un 50%.

--En Magadán tenían un 55% y ahora un 50%. En la región de Novosibirsk tenían un 59%, frente al 45% actual.

--En la región de Cheliabinsk el “partido del poder” obtuvo más del 61%, por los 56% de ahora.

--Incluso en la República de Tuva donde las campañas parecen regirse por “reglas especiales” de una serie de repúblicas nacionales, del 89% han pasado al 78%.

----Y de nuevo parece que es en la región de Belgorod donde tiene una situación más favorable: en el 2007 tuvieron un 65% y ahora un 66%. Pusieron a funcionar el recurso administrativo y consiguieron estirar un punto porcentual. Esto por cierto, tira por tierra la argumentación de los “rusiaunidos”, de que no es correcto establecer comparaciones con las elecciones generales a la Duma. Como vemos en el ejemplo de Belgorod, son validas las comparaciones.

Si sumamos a estas cifras, la campaña completamente huérfana de contenidos de “Rusia Unida” y la despiadada arbitrariedad del recurso administrativo en el día de las votaciones, podemos concluir que “Rusia Unida” se desinfla. Sigue aplicando del modo acostumbrado su conocido “esquema” de un modo mecánico, pero su coeficiente de efectividad no para de descender, y todos sus colosales recursos acaban tirados por tierra o se los lleva el aire.

Segunda conclusión: nuestro partido, el Partido Comunista, continúa reforzando sus posiciones.

Y lo decimos con convencimiento, no sin olvidar que esta “combinación” de regiones no era la más favorable para nuestros intereses. Nuestras precauciones y cautelas en los pronósticos resultaron exageradas a la luz de las tendencias positivas que podemos observar.

De entre estas seis complicadas regiones los Comunistas hemos obtenido cuatro segundos puestos en Kostroma, Novosibirsk, Magadán y Belgorod.

En Kostroma el crecimiento comunista es firme. En las regionales de 2005 obtuvimos un 17'5%, en las generales a la Duma un 13'2% y ahora un 19'6%.

En la región de Novosibirsk la dinámica del crecimiento comunista es excelente: en el 2005 tuvimos un 21'6%, un 16'23% en 2007 y más del 25% ahora.

En Magadán es la primera vez que los comunistas ocupamos el segundo puesto y también podemos apreciar el crecimiento porcentual: un 13'56% en 2005, un 11'68% en 2007 y un 16% ahora.

En la región de Belgorod
los comunistas tuvimos un 18'44% en 2005, un 15'6% en 2007 y un 17'7% este domingo. Teniendo en cuenta las presiones que se dieron en esta región a favor del “partido del poder”, ese pequeño descenso en relación al 2005 no es preocupante. Cuesta mucho creer que la participación fuese del 65% cuando en el resto de regiones a excepción de Tuva, no pasó del 45%. en Tuva la participación fue cercana a 67%.

En la República de Tuva, nuestro partido no ha entrado en el parlamento, sin embargo, a nuestro modo de ver, en esta región las elecciones se celebraron en el día anterior, pero no en los colegios electorales, sino en los despachos. Al mismo tiempo, y pese a no conseguir entrar en el parlamento de la República, el voto comunista incrementó en algo sus indicadores del 3% en 2007 a los 4'3% actuales.

Mención aparte merece la región de Cheliabinsk, donde pese a mejorar algo nuestros resultados del 2007 del 11% al 12%, hemos finalizado en tercera posición. El segundo puesto de “Rusia Justa” es comprensible. Presentaban a una figura conocida, que cuenta con numeroso medios, como es Valeri Gartung. También ha influido el relevo en la dirección de nuestro partido en esta región, a la que le ha faltado tiempo para empezar a funcionar. Pero pese a todo la diferencia con el partido de Mirónov sigue siendo muy corta; ellos consiguieron el 14'6%.

Tercera conclusión. La lucha fundamental continúa estando entre “Rusia Unida” y el Partido Comunista de la Federación Rusa, los dos polos del sistema político ruso.

Todos los partidos extraparlamentarios que han tomado parte en esta campaña —“Patriotas de Rusia”, “Yabloko”, “Causa Justa”— por mucho que se esfuercen de un modo artificial en arrastrarlos de las orejas para integrarlos en el sistema político, por mucha presencia que tengan en los medios, en las elecciones no tiene nada que aportar, salvo su participación. Su reserva de resistencia electoral es prácticamente cero, son meras comparsas. El PLDR se mantiene claramente en su nicho electoral, sin apenas perder ni aumentar en ningún sitio.

“Rusia Justa” es tema aparte. Este partido, aunque no de un modo generalizado, muestra en algunas de las regiones un incremento respecto a las pasadas elecciones. Queremos hacer notar que ese incremento no se produce a costa de la merma del PCFR, sino que se debe a los votos que pueden roer al principal “partido del poder” —“Rusia Unida”. Lo más probable es que esto esté relacionado con que dentro del propio gobierno se haya dado la directriz de reforzar e inflar esta estructura, que desde su aparición tiene como principal misión encomendada convertirse en reserva de “Rusia Unida” en el caso de que esta empiece a perder votos.

Esta condición este “en el caso de que” ya se está produciendo. Y es un factor que no debemos perder de vista y que tenemos que tener presente en nuestro trabajo. Nuestro electorado no se ve atraído por el proyecto de Mirónov, pero nuestra lucha por el electorado que pierden los “rusiaunidos”, debe desarrollarse de un modo más activo en la confrontación con “Rusia Justa”.

Cuarta conclusión. En esta jornada electoral puede que las irregularidades no hayan sido más que en anteriores ocasiones, pero tampoco han sido menos. Han continuado introduciendo papeletas electorales en las urnas, dejando que la misma gente vote en varios lugares, y trampeando con la entrega de la copia de las actas.

En alguna de las regiones, el escrutinio nunca había sido tan lento, estaba claro que estaban introduciendo correcciones. Por ejemplo en la región de Kostroma, donde los colegios cerraron a las 20:00, llegamos a la medianoche sin tener ningún dato, cuando lo normal es que se den en 1-2 horas.

En general parece claro que los funcionarios se olvidaron del Consejo de Estado, que debatió los resultados de las elecciones del año pasado y han puesto en marcha una campaña mucho más sucia que la celebrada en marzo de este año. Simplemente no tenían otro modo de asegurar el resultado necesario. Hay fundamentos para pensar que el cuadro real para el “partido del poder” es mucho más decepcionante que el que se ha hecho oficial.

Quinta conclusión. La lucha en las elecciones por listas de partidos nos ofrece buenas tendencias.

Pero en este ciclo electoral asoma una novedad:

los comunistas hemos mejorado bastante nuestros resultados en las elecciones por circunscripción única. Pese a ser pocos los lugares en que ganamos, esas diferencias se van acortando sensiblemente. El gobierno encuentra cada vez mas dificultades en los circuitos que antes consideraban algo así como “bienes patrimoniales” y donde sus candidatos se daban por elegidos antes de concurrir.

Un poderoso avance comunista en Novosibirsk

Un elocuente ejemplo de esto lo encontramos en la región de Novosibirsk: seis de nuestros candidatos resultaron elegidos a los parlamentos locales en los circuitos de circunscripción única.

En la región de Arjánguelsk en las elecciones complementarias nuestro candidato consiguió un 32% frente al 40% del ganador. La cosa estuvo cerca.

En las elecciones municipales también hay momentos positivos.

En las elecciones al ayuntamiento de Angarsk en la región de Irkutsk, aplastamos a nuestro contrincante. Obtuvimos 11 de los 15 escaños.

En la ciudad de Friázino en la región de Moscú , en cuatro de los circuitos ganamos los comunistas.

En el ayuntamiento de Lérmontov en la región de Stavropol, 6 de los 15 asientos fueron para nuestros representantes.

Comunistas de Vladivostok

--En las elecciones complementarias al ayuntamiento de Vladivostok de la región de Primorie, nuestro candidato ganó con el 50% de apoyos.

--También en Primorie en las elecciones en Dalnegorsk, en 18 de los 21 circuitos ganaron nuestros candidatos comunista, —12 miembros del partido y 6 simpatizantes. Como vemos la geografía de nuestros éxitos es bastante extensa.

Sin embargo, estos resultados no deben adormecernos. Mantener este vector de desarrollo de nuestro apoyo solo será posible si seguimos trabajando sin bajar la guardia. Más aún si pensamos que las elecciones generales están cada vez más cerca.

Al mismo tiempo no podemos olvidar que las elecciones son solo una parte de nuestra lucha. Nuestros resultados mejorarán en la medida en que intensifiquemos nuestro trabajo entre la gente. Y lo más importante: hará que aumente la participación de nuestros partidarios en el movimiento de protesta.

Fuente: La Conquista de la Civilización Socialista/ PrensaPopulasrSolidaria
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miércoles, 13 de octubre de 2010

Иван Мельников о результатах выборов::«Единая Россия» выдыхается

Иван Мельников о результатах выборов:
«Единая Россия» выдыхается


По просьбе СМИ своими оценками итогов дня голосования поделился первый зампред ЦК КПРФ, руководитель Центрального штаба КПРФ по выборам Иван МЕЛЬНИКОВ:

«У прошедшего единого дня голосования несколько выводов, несколько новых политических блюд для размышлений.

Первый вывод и, возможно, основной из них касается результатов «партии власти». Несмотря на то, что повсюду трубят о том, что «Единая Россия» снова одержала уверенную победу, лидирует, заняла все первые места, – по существу, она проиграла кампанию, если дать анализ их результатам не в красивых процентах, а в реальном выражении, в абсолютных цифрах.

Везде, за исключением Белгородской области, где была сильная накрутка явки, данная партия в катастрофических масштабах теряет в числе отданных за нее голосов по сравнению с результатом, полученным на выборах в Государственную думу в 2007 году. При таком сравнении определенные потери есть и у нас, так как на федеральных выборах была более крупная политическая повестка, более серьезная мобилизация избирателей и как следствие высокая явка. Но если наш нынешний результат в абсолютных цифрах приблизительно равен тому, что мы имели, – выше результата 2007 года, либо несущественно меньше него, – то «партия власти» просто рухнула в минус на десятки и сот­ни тысяч человек. Приведу цифры.

В Костромской области в 2007 году за «Единую Россию» проголосовали 201 тысяча человек, теперь – чуть более 104 тысяч. В Магаданской области в 2007 году им отдали голоса около 42 тысяч человек, теперь примерно 23 тысячи. В Новосибирской области за них было в 2007 году где-то 726 тысяч человек, теперь – около 336 тысяч. В Челябинской области в 2007 году – около 1 миллиона 130 тысяч, а сейчас – примерно 693 тысячи. Наконец, в Республике Тува в 2007 году было 118 тысяч, а теперь только 78 тысяч.
Снижается и процент их поддержки.

В Костромской области у них было на думских выборах 56,36%, теперь – около 50%. В Магаданской области было больше 55%, сейчас 50%. В Новосибирской области тогда имели 59%, а теперь 45%. В Челябинской области «партия власти» получала более 61%, сейчас имеет около 56%. Даже в Республике Тува, где кампании всегда идут по «особым правилам» ряда национальных республик, с 89% слетели на 78%. И снова только в Белгородской области ситуация у них вроде бы благоприятна: в 2007 году было 65%, а теперь вот 66%. Тут включали все, вывернули административный ресурс наизнанку, но вытянули хоть на процент. Это, кстати, отбивает аргумент «единороссов», что сравнивать с выборами в Государственную думу не корректно. Как мы видим по Белгороду, все может быть вполне сопоставимо.
Приведенные цифры, если прибавить к ним бессодержательный ход кампании «партии власти» и жесткого произвола административного ресурса в день голосования, показывают, что «Единая Россия» выдыхается. Она механически делает все по своей привычной «схеме», но коэффициент полезного действия у них все ниже и ниже, и все их колоссальные ресурсы уходят то в песок, то в воздух.

Второй вывод: укрепляет свои позиции наша партия. Мы это говорим уверенно, делая поправку на то, что «комплект» этих шести регионов был для нас не самым удачным. Наши опасения и осторожность в прогнозах оказались преувеличены по сравнению с теми позитивными тенденциями, которые мы можем наблюдать. Из шести непростых регионов – у нас четыре вторых места: в Костромской, Новосибирской, Магаданской и Белгородской областях.

В Костромской области идет уверенный рост. На региональных выборах 2005 года было 17,5%, в 2007 году на выборах в Государственную думу – 13,2%, сейчас – 19,6%.
В Новосибирской области отличная динамика: в 2005 году имели 21,6%, в 2007 году – 16,23%, теперь – более 25%.
В Магаданской области впервые вышли на второе место, и тоже видим рост процента: в 2005 году – 13,56%, в 2007 году – 11,68%, а сейчас около 16%.

В Белгородской области в 2005 году было 18,44%, в 2007 году – 15,6%, теперь – 17,7%. С учетом того, какие накрутки в пользу «пар­тии власти» происходили в этой области в день голосования, небольшое снижение к 2005 году является терпимым. Очень сложно поверить, что явка 65% является реальной, тогда как во всех остальных регионах, кроме Тувы, она не превышает 45%. В Туве же она составила около 67%.

В Республике Тува наша партия не прошла в Законодательное собрание, однако, на наш взгляд, в этом регионе выборы прошли еще до дня голосования, и не на участках, а в соответствующих кабинетах. В то же время КПРФ, даже не попав в Верховный хурал Республики, чуть нарастила свой результат с 3% 2007 года до сегодняшних 4,3%.

Отдельная история с Челябинской областью, где мы улучшили результат по сравнению с выборами в Госдуму с 11% до почти 12%, но все же финишировали третьими. Тут уже второе место «Справедливой России» объяснимо, там у них шел известный в регионе деятель, располагающий средствами, – Валерий Гартунг. На эти выборы наложилась и смена партийного руководства в нашей региональной организации, требовалось время, чтобы войти в работу. Хотя отрыв партии Миронова от нас совсем небольшой, они взяли 14,6%.

Вывод третий. Основная борьба продолжает концентрироваться между «Единой Россией» и КПРФ, двумя полюсами российской политической системы. Все непарламентские партии, которые участвовали в этой кампании – «Патриоты России», «Яблоко», «Правое дело» – как бы их искусственно ни притягивали за уши к политической системе, сколько бы они ни присутствовали в СМИ, – на выборах не могут показать ничего, кроме участия, их запас электоральной прочности фактически нулевой, это статисты. ЛДПР находится четко в своей нише, теряя и приобретая незначительно.
Отдельная тема – «Справедливая Россия». Эта партия пусть и не повсеместно, но в отдельных регионах показывает рост по отношению к своим прошлым результатам. При этом мы твердо фиксируем, что это увеличение идет не за счет «перетекания» от КПРФ, а в основном за счет откусывания голосов от главной «партии власти» – «Единой России».

Скорее всего, это связано с тем, что внутри самой власти появилась установка на накачку и укрепление данной структуры, для реализации ее изначального предназначения – быть запасной для «Единой России» в случае, если та начнет терять голоса. Это условие, это «в случае» уже имеет место. И этот фактор мы не должны упускать, должны учитывать в своей работе. Наш избиратель не идет за проектом Миронова, но наша борьба за избирателя, которого теряют «единороссы», должна более активно развернуться именно на фронте противостояния со «Справедливой Россией».

Вывод четвертый. Нарушений в день выборов, может быть, не стало намного больше, но и не стало меньше. Продолжались и вбросы бюллетеней, и «карусели» с голосованием непонятных людей, и шулерство с выдачей копий протоколов.

В некоторых регионах подсчет вообще шел беспрецедентно медленно, было понятно, что вносятся коррективы. К примеру, в Костромской области участки закрыли в 20:00, а в полночь у нас не было вообще никаких цифр, хотя обычно они появляются через один-два часа.

В целом ясно, что чиновники забыли о Госсовете, обсуждавшем итоги прошлогодних выборов и провели кампанию гораздо грязнее, чем было в марте этого года. Другого выхода для обеспечения нужного результата они просто не могли найти. И есть все основания считать, что реальная картина для «партии власти» существенно плачевнее даже той, что официально обнародована.

Вывод пятый. Борьба на выборах по партийным спискам приносит нам неплохие тенденции. Но в этот цикл появилась еще одна новость: мы все лучше конкурируем на выборах по одномандатным округам, ситуация тут обострилась. Пока еще мало где побеждаем, но разрыв, который был раньше, заметно сокращается. Власти все труднее справляться и на этом участке, который ранее был их вотчиной, когда выдвинутый ими кандидат считался уже фактически избранным.

Отличный пример из Новосибирской области: победы на выборах в областной Совет одержали 6 наших кандидатов по одномандатным округам. В Архангельской об­ласти на довыборах в областное собрание наш кандидат уступил со счетом 40% на 32%, все было близко. На муниципальном уровне тоже есть позитив. На выборах в Ангарскую городскую думу Иркутской области мы разгромили оппонента. Получили там 11 из 15 мандатов.

В городе Фрязино Московской области победы в одномандатных округах одержали 4 коммуниста. В Лермонтовской городской думе Ставропольского края из 15 мандатов – 6 у представителей нашего местного отделения. На дополнительных выборах во Владивостокскую городскую думу Приморского края наш кандидат победил с 50% поддержкой избирателей. На выборах в Приморье, в Дальнегорскую городскую думу в 18 из 21 одномандатных округов победили наши представители – 12 членов партии и 6 сторонников. Как мы видим, география таких успехов очень широка.

Однако эти результаты не дол­жны нас убаюкивать. Сохранить такой вектор развития нашей поддержки можно только в том случае, если работать не покладая рук. Тем более выборы в Государственную думу все ближе. Одновременно мы ни на минуту не дол­жны забывать: выборы – только часть нашей борьбы. И тем лучше будут у нас результаты, чем активнее будем работать среди граждан. Самое важное: мощнее станет приток наших сторонников в протестное движение».

Fuente: Советская Россия /PrensaPopularSolidaria

PCL IN PIAZZA CON LA FIOM

PCL IN PIAZZA CON LA FIOM PER UN COORDINAMENTO PERMANENTE DELLE FORZE PROMOTRICI
DEL 16 OTTOBRE

La manifestazione nazionale promossa dalla FIOM per il 16 Ottobre è molto importante. Il PCL è da tempo impegnato per la più ampia partecipazione. Ma la manifestazione non può ridursi ad un evento d’immagine. Deve aprire la via di una svolta radicale del movimento operaio, in alternativa al patto sociale in gestazione tra Cgil e padronato.

Per questo il PCL porterà in piazza il “No” alla linea di Epifani-Camusso; la rivendicazione di una grande vertenza generale unificante del mondo del lavoro; la proposta di occupazione delle aziende che licenziano; il sostegno ad ogni forma di protesta operaia e di massa contro Cisl e Uil; il rifiuto di ogni subordinazione, presente o futura, al Centrosinistra.

In questo quadro proponiamo da subito a tutte le forze promotrici della manifestazione di costituire un coordinamento nazionale permanente che promuova la continuità della mobilitazione. PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI -CRQI

Fuente: PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI /Bellaciao.Org/ PrensaPopularSolidaria
http://prensapopular-comunistasmiranda.blogspot.com/
Correo: pcvmirandasrp@gmail.com

Le dépôt de carburant de Cournon d’Auvergne bloqué par les manifestants

Le dépôt de carburant de Cournon d’Auvergne bloqué par les manifestants
mercredi 13 octobre 2010 (14h14)

Le dépôt, qui dessert Clermont-Ferrand et sa banlieue proche, est un point névralgique du Puy-de-Dôme.

Le dépôt de carburant de Total à Cournon d’Auvergne est bloqué depuis ce matin, 8 heures, par une centaine de manifestants, la plupart issue de l’interprofession CGT.

Si l’accès et la sortie du site ont été interdits à tous les poids lourds qui se sont présentés sur place, la manifestation, contenue par une vingtaine de policiers arrivés sur les lieux avant les syndicats, n’a donné lieu à aucun débordement.

Sous surveillance syndicale jusqu’à ce soir

"On entre clairement dans une autre phase du conflit, analyse Jean-François Trincal, secrétaire général de l’union locale CGT de Cournon. On lèvera le blocage quand l’Elysée et Matignon lèveront le leur".

Le dépôt, qui dessert les pompes de Clermont et de sa périphérie proche, devrait rester sous surveillance syndicale jusqu’à ce soir. Il devrait également servir de lieu de ralliement à d’autres grévistes, comme ceux de l’entreprise Dumez-Lagorsse, spécialisée dans le bâtiment ou de la T2C. A noter qu’aucun tram ni aucun bus ne circulent aujourd’hui, le dépôt de l’entreprise de transport étant bloqué par les syndicats.

lu sur http://www.lamontagne.fr/editions_locales/clermont_ferrand/le_depit_de_carburant_de_cournon_d_auvergne_bloque_par_les_manifestants_video_@CARGNjFdJSsGHxkGBhw-.html

De plus la T2C (transports de l’agglo de clermont ferrand) a reconduit la greve

De : pour info dans le 63
mercredi 13 octobre 2010

Fuente: Lamontagne.fr/Bellaciao.Org/PrensaPopularSolidaria
http://prensapopular-comunistasmiranda.blogspot.com
Correo: pcvmirandasrp@gmail.com

GRECIA.. PROTESTAS DEL PAME EN TODO EL PAÍS EN DEMANDA DE ELECTRICIDAD BARATA PARA TODO EL PUEBLO

PAME: Protestas en todo el país demandando “¡electricidad barata para todo el pueblo!”

PAME:Frente Militante de Todos los Trabajadores

El amanecer del martes 11 de octubre, la pancarta gigantesca de los sindicatos de orientación de clase en Grecia, del Frente Militante de Todos los Trabajadores (PAME), se desplegó en el edificio de las oficinas centrales de la Empresa Pública de Electricidad (DEI) en Atenas. La consigna en la pancarta expresaba la necesidad de medidas para el alivio inmediato del pueblo: “¡Reducción de 30% de las tarifas de electricidad, de agua y de teléfono!”

Las fuerzas del PAME llamaban desde los altavoces al pueblo de Atenas a resistir a la liquidación de la DEI; a no permitir la imposición de nuevos aumentos abusivos en las tarifas de electricidad o facilidades y exenciones continuas para los grandes grupos empresariales.

“¡Electricidad barata para todo el pueblo, no para el capital!”

Manifestaciones similares se realizaron por el PAME en docenas de ciudades de Grecia.

Las fuerzas de la “Agrupación Popular”, la lista que apoya el KKE en las elecciones locales del 7 de noviembre, participaron en las manifestaciones llamando al pueblo a no mostrar más tolerancia ante la política que le lleva a la pobreza y a condenar tanto el gobierno como los partidos que apoyan la UE, fortaleciendo las listas de la “Agrupación Popular”.

12/10/2010

Fuente: Partido Comunista de Grecia_KKE/PrensaPopularSolidaria
http://prensapopular-comunbistasmiranda.blogspot.com/
Correo: pcvmirandasrp@gmail.com

Recuerdo del camarada Guillermo Betancourt

Por: Jerónimo Carrera

Probablemente sean muchos los lectores de nuestra TP, en particular de los más jóvenes, que no estarán de inmediato conscientes de la gravedad de la pérdida que significa para la buena marcha de nuestro periódico, y por lo tanto para el PCV, la muerte de ese incansable trabajador que siempre fue el camarada Guillermo Betancourt.

Me permitiré yo en esta dolorosa situación, por lo tanto, emitir algunos juicios personales sobre lo que significó, para nosotros, la presencia en nuestro periódico de un camarada con las condiciones personales de este que acabamos de perder.

En efecto, con su callada labor de administrador de TP, nos daba un sentimiento de que la continuidad misma de nuestro periódico estaba asegurada en el aspecto económico, algo que no es poca cosa para un periódico comunista. Guillermo se las arreglaba, sin hacer el menor ruido al respecto, para presionar a los camaradas de las regiones y hacer que por lo menos en algún grado pagaran los ejemplares que él mismo se encargaba de enviarles.

Al mismo tiempo, de alguna manera conseguía uno que otro aviso de algún despacho del Gobierno, sin por eso enajenar en modo alguno la independencia de TP, manteniendo su línea de plena libertad de crítica que nuestro periódico se trazó desde su fundación allá, un 17 de febrero de 1948, cuando se inició en manos del camarada Gustavo Machado.

Pero además Guillermo hasta sus últimos días fue en todo sentido un militante ejemplar, de lo cual hemos sido testigos muchos camaradas. Ha muerto desempeñando el cargo de secretario político de la célula “José Martí”, de la región Caracas, una célula que tiene el honor de haber sido fundada hace unos cuarenta años por Eduardo Gallegos Mancera, ese gran camarada que por muchos años tuvo a su cargo las relaciones internacionales del PCV y quien también fue director de TP durante varios años.

En fin, la muerte del camarada Guillermo Betancourt es una inmensa pérdida para TP y el PCV en su conjunto. En lo personal, nuestra amistad con Guillermo se inició en 1945, al encontrarnos en los bancos del Liceo “Andrés Bello”, en aquella Caracas de fines de la II Guerra Mundial, cuando de la mano del camarada Stalin todos nos sentíamos llamados a ser grandes bolcheviques. Y ha sido una amistad que no tuvo altibajos.

Fuente: PrensaPopularSolidaria

martes, 12 de octubre de 2010

Une mobilisation encore plus imposante et déterminée

12 octobre : Une mobilisation encore plus imposante et déterminée
mardi 12 octobre 2010
La journée de mobilisation interprofessionnelle du 12 octobre 2010 a atteint des niveaux de participation inégalés depuis le début du processus qui s’oppose à la réforme des retraites.

Le taux de grévistes dans le secteur public est équivalent ou supérieur au 7 septembre. Dans le privé, de nouvelles entreprises sont en grève avec des taux atteignant parfois plus de 80%. De nombreux salariés sans organisation syndicale se sont mis en grève. Les 244 manifestations ont rassemblé 3,5 millions de manifestants.

C’est une participation exceptionnelle qui témoigne d’une mobilisation grandissante, d’une détermination renforcée des salariés, des privés d’emploi, des retraités.

Les jeunes lycéens et étudiants font une entrée remarquée dans le mouvement sous l’impulsion de leurs organisations qui ont su faire percevoir les enjeux de la réforme et l’importance du combat solidaire entre les générations.

Le gouvernement doit se faire une raison, c’est un mouvement de fond qui est désormais largement installé dans le pays. Il bénéficie d’un large soutien de la population. Cet événement est une réponse cinglante au gouvernement qui pensait, en provoquant un vote précipité au Sénat, couper l’herbe sous le pied aux manifestants.

Le chef de l’Etat et le gouvernement doivent admettre qu’il n’y a pas d’autres voies que l’ouverture de réelles négociations avec les syndicats sur l’avenir des retraites. Ils doivent renoncer à imposer le recul des âges de départ en retraite.

Pour la CGT, il s’agit d’aller au bout de ce puissant mouvement revendicatif.

C’est pour cela qu’elle appelle les salariés à prolonger cette mobilisation, à tenir dans l’unité syndicale des assemblées générales sur tous les lieux de travail, à discuter partout, dans le privé comme dans le public, du principe des arrêts de travail, à décider démocratiquement des formes assurant la permanence de l’action.

Grèves reconductibles, nouveaux débrayages, points de rencontres publics, rassemblements réguliers devant les permanences parlementaires, débats, meetings unitaires, toutes formes d’actions innovantes et diversifiées doivent permettre d’élargir encore le mouvement.

Gagner des revendications sur l’emploi, sur les salaires, sur le contenu du travail sont autant de points d’appuis pour gagner la bataille pour une autre réforme des retraites.

La CGT appelle à réussir le prochain grand rendez-vous interprofessionnel unitaire fixé le samedi 16 octobre prochain.

La CGT appelle les salariés à venir renforcer le syndicat CGT. C’est aussi une condition pour être entendus.

Montreuil, le 12 octobre 2010

Fuente: La CGT Comunique/Bellaciao.Org/PrensaPopularSolidaria


LECTURAS

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ORGANIZACIÓN COMUNISTAS MIRANDA CENTRO INVITA A MILITANCIA Y AMIGOS A LOS ACTOS DEL 80 ANIVERSARIO

ORGANIZACIÓN COMUNISTAS MIRANDA CENTRO INVITA A MILITANCIA Y AMIGOS A LOS ACTOS DEL 80 ANIVERSARIO
La Organización Intermunicipal Miranda Centro del Partido Comunista de Venezuela invita a nuestra militancia, afiliados, amigos y simpatizantes a los Actos de Celebración del 80 Aniversario de nuestro Glorioso Partido Comunista de Venezuela, a realizarse según datos ubicados en la Gráfica. Los esperamos para nuestra celebración, con espíritu y combatividad comunista, revolucionario y patriótico!!! Asiste!!

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